Colite? Il trapianto di flora batterica può essere una soluzione

Sembra che la scienza abbia finalmente trovato una soluzione alle forme più gravi di colite, soprattutto a quella conosciuta sotto il nome di colite ulcerosa. Negli ultimi anni è stata infatti messa a punto una tecnica clinica che consiste in un vero e proprio trapianto di flora batterica. Il trattamento, poco invasivo, dura pochi giorni e, in circa il 90% dei casi, ha condotto ad una remissione completa dei sintomi. In cosa consiste?
Colite ulcerosa: come sconfiggerla con il trapianto di flora batterica
Occorre innanzitutto ricordare che la rettocolite ulcerosa è una malattia cronica intestinale di natura autoimmune, i cui sintomi più evidenti sono coliche addominali, continui attacchi di diarrea, sangue nelle feci, febbre e, meno di frequente, emorragie. I pazienti affetti da questa patologia hanno inoltre più possibilità di contrarre tumori a carico del colon o di incorrere in pericolose complicanze come la perforazione dell’intestino. È evidente dunque come una terapia risolutiva sia di fondamentale importanza. Meglio ancora se si tratta di un rimedio poco invasivo.
Il trapianto di flora batterica, anche conosciuto sotto il nome di batterioterapia fecale consiste nell’introduzione all’interno dell’intestino di un cocktail di microorganismi simbiontici (comunemente noti come flora batterica) ricavato da un campione di feci raccolte da un donatore sano. Il donatore deve essere preferibilmente un membro della famiglia. Il trapianto avviene tramite un sondino nasogastrico. Il trattamento prevede anche una serie di clisteri. La maggior parte dei pazienti hanno riscontrato, dopo una sola seduta, un netto miglioramento se non la completa scomparsa dei sintomi. L’intera procedura solitamente dura dai cinque ai dieci giorni.
Il trapianto di flora batterica potrebbe interessare non solo tutti i soggetti affetti da rettocolite ulcerosa, ma anche chi soffre di colon irritabile e di altre malattie dell’intestino. Si tratta, tuttavia, di una terapia ancora in fase sperimentale. Lo studio è attualmente condotto dalla University of New South Wales di Sydney. Sudarshan Paramsothy, il responsabile del team di ricerca, ha dichiarato “Negli ultimi anni, i ricercatori hanno acquisito una migliore comprensione della flora intestinale e del ruolo fondamentale che essa svolge nel mantenere l’organismo sano, ma anche nello sviluppo delle malattie, compresi i disturbi come la colite ulcerosa. Attraverso il ricorso al trapianto di microbiota fecale, ci proponiamo di curare la colite ulcerosa alla radice, invece che di curarne soltanto i sintomi, come fa la maggior parte delle terapie attualmente disponibili”.